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I

Colpa atavica che brucia in testa, colpa di nutrimento per un sentimento malato, colpa che s’inchioda nell’immagine di una croce. I chiodi di uno sguardo madido di sale, impossibilità di pensiero, parole, opere, omissioni. Piogge di cieli stellati, raggi di luna leggeri liberatemi.

II

Sonni inquieti e quegli occhi che mi perseguitano da una vita. Mi accompagnano in tutte le mie azioni, dirigono ciecamente le mie scelte, fumano le mie sigarette, sussurrano impazienti al mio cuore cupo. Si sono impadroniti di me condannandomi al purgatorio per ogni maledetta colpa del mondo.

E’ successo oggi pomeriggio negli uffici di via Laurana. Le minacce sono state filmate e condivise su Facebook. Secondo la ricostruzione fatta dall’autrice del video, l’uomo che inveisce sarebbe un dipendente che si sarebbe allontanato dal suo posto di lavoro: una volta fatto ritorno, gli avrebbero contestato la prolungata assenza. Questa la reazione:

https://youmedia.fanpage.it/video/aa/U9fPdOSw95PAjMgw

Per chi non è di Palermo ecco la traduzione degli insulti del dipendente dell’Inps: “Immondizia esci fuori che ti taglio la gola (…) te ne devi andare perchè ti ammazzo cosa inutile, te ne devi andare”.

Sempre stando alla ricostruzione dei fatti fornita dall’autrice del video, gli agenti di sicurezza presenti sul posto non sarebbero stati in grado di fare nulla: il 113 sarebbe stato chiamato da una signora friulana, presente in sala d’attesa, ma pare che gli agenti abbiano tardato ad arrivare.

di LAURA BERTUGLIA

Pubblicato: 11 novembre 2013 in Citazioni
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«La lama del coltello scivolava tra le dune delle vene con la tenerezza di una carezza paterna, mentre tra tutte le sinapsi cerebrali echeggiava finalmente la certezza di cosa fosse realmente la fiducia.
Due corpi, come appena venuti alla luce nella vita vera, senza brandelli di finzione e fronzoli di apparenza. Le lancette sono cadute nel burrone delle convenzioni, incastrate tra gli schemi di un tempo che ha smesso di bussare nello stomaco.
C’era una differenza, ed era accecante, tra le strade cittadine e quelle interiori, degli incroci capillari con le arterie che pulsano di verità.
Ed è quell’attimo di differenza consapevole che creava un corto circuito di droghe naturali il cui effetto non svaniva mai.
Sapori, di una cena regale consumata tra linee di una schiena bianca e curva. Odori, tra la giugulare tesa e il ticchettio delle gocce sul pavimento ghiacciato.
Note, accordate perfettamente con un diapason di movimenti delle pupille riposate dopo tanta attesa.
Siamo qui. Ed è l’unico posto dove dovevamo essere».

Musica e testo di Laura Bertuglia

Trent’anni, palermitana, artista a tutto tondo, Laura Bertuglia coniuga con diverse espressioni, forme e colori, suggestioni a tinte fosche e atmosfere gotiche passando attraverso dimensioni di luce indiretta. Sorella del confine tra tossico e morbosità, la sua massima espressione ha trovato giusta collocazione in un concept project pubblicato da Feltrinelli, con il titolo «Crisalide – Contrasti Multimediali». La silloge contiene trenta componimenti, tra poesie e racconti, cui si legano le musiche composte dall’autrice palermitana. A lei vanno i nostri migliori auguri, buona musica, buona scrittura, il domani sia sempre il suo giorno migliore.

Per info http://www.laurabertuglia.it
Canale Youtube: http://www.youtube.com/user/xCrisalidex?feature=watch

L’uno settembre, attorniato dai figli e dai nipoti, si è spento Salvatore Pantaleone: il partigiano “Orione” che, il 25 aprile del 1945, al comando del battaglione “Tosca” della Vª Brigata, Iª Divisione di montagna Osoppo Friuli, liberò la cittadina di Roveredo in Piano, Pordenone, Friuli Venezia Giulia. Orione era mio nonno.